Portare la musica all'Umberto I

0
1003

tze-tzeAria di primavera… e tempo da inverno 🙁 cosi è iniziato e finito il primo servizio di aprile all’Umberto I

Privavera perchè abbiamo provato a portare la musica… dolci e soavi note musicali echeggiavano per le scale e sale dell’Umberto…. ma andiamo per ordine :o)
Ho provato a sperimentare la musica con i bimbi di un reparto e non una musica riprodotta, ma la sensazione di sentire delle note fatte direttamente con il violino. Complice di questa bella esperienza è stata la presenza di Archetto e della sua innata capacità di far suonare quello strano strumento (violino).
Partiamo dalla sala di attesa…. abbiamo fatto ballare le nonne… anche quelle che sembravano più restie si sono lasciate andare… per non parlare di un signore che sembrava Roberto Bolle…. saltava come un grillo…. (ci ho pure ballato).
La musica è un bellissimo canale di comunicazione ed un mezzo di ascolto unico…. Archetto ha spezzato in diverse occasioni la tensione accumulata è riuscito a rendere fluida una situazione di per se carica di emozione… ma non solo nell’androne anche dentro… nelle sale di terapia intensiva ci sono stati dei bimbi che sembravano rapiti… è stato bellissimo vedere una bambina che nonostante fosse intubata e collegata a file e filetti mentre Archetto suonava sembrava muovere le spalle… andava a tempo più di me 🙂 consiglio per chi decide di suonare uno strumento cercate canzoncine di dello zecchino d’oro ed agli altri clown cerchiamo di imparare le canzoni possono essere di aiuto e supporto moltissimi…. impacciato nel cantare la sigla di Hedi,…. e dire che l’avrò vista almento un centinaio di volte 🙁

Altra scena che mi è rimasta impressa del servizio è come la musica è riuscita a far parlare una mamma… in un angoletto c’era una ragazza che appena mi ha visto ha detto “no, ti prego, non è il momento” mi sono limitato ad un saluto e sorriso…con Archetto invece, dopo aver suonato qualcosa, si è fermata a parlare Learn More.